Lettere pittoriche: nuove acquisizioni per le committenze bresciane di Tiepolo e Batoni
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The discovery of four unpublished letters – preserved among the papers of the Archive of Gambara family of Verolanuova – provided the opportunity to review the events related to two of the most important artistic commissions of the 18th century in Brescia. The first letter, signed by Giovan Battista Tiepolo, refers to the two big canvases painted for the parish church of Verolanuova; the letter allows to identify Elisabetta Grimani, Count Carlo Antonio Gambara’s wife, as “mediator” between the commissioners and the Venetian artist. The exchange of letters among the members of the Gambara family provides interesting news about the dates of execution and delivery of the paintings as well. Instead, the other three letters are signed by Pompeo Girolamo Batoni and they are likely to be addressed to Gian Francesco Gambara, Carlo Antonio and Elisabetta Grimani’s son. In those letters, the artist makes explicit reference to a preparatory sketch for the painting St. John of the Nepomuk in front of the Virgin, made for the Brescian church of Santa Maria della Pace. Gian Francesco, who was in Rome at that time, clearly held the role of mediator (as his mother in the previous case) between the painter and the commissioner, his uncle, the marquis Pietro Emanuele Martinengo Colleoni di Pianezza.
Il rinvenimento di quattro lettere inedite, conservate tra le carte dell’Archivio della famiglia Gambara di Verolanuova, ha fornito l’occasione per riesaminare le vicende legate a due delle più importanti committenze artistiche del Settecento bresciano. La prima lettera è firmata da Giovan Battista Tiepolo e fa riferimento alle due grandi tele dipinte per la chiesa parrocchiale di Verolanuova; essa consente di identificare Elisabetta Grimani, moglie del conte Carlo Antonio Gambara, come “mediatrice” tra i committenti e l’artista veneziano. Gli scambi epistolari tra i diversi membri della famiglia Gambara, inoltre, forniscono interessanti novità circa le date di esecuzione e di consegna dei dipinti. Le altre tre lettere sono invece di Pompeo Girolamo Batoni e sono dirette con ogni probabilità a Gian Francesco Gambara, figlio di Carlo Antonio e di Elisabetta Grimani. In esse, l’artista fa esplicito riferimento ad un bozzetto preparatorio per il dipinto San Giovanni Nepomuceno davanti alla Vergine, realizzato per la chiesa bresciana di Santa Maria della Pace. Proprio perché soggiornava a Roma ed era nipote del marchese Martinengo Colleoni di Pianezza, Gian Francesco, come la madre nel caso precedente, svolgeva evidentemente il ruolo di mediatore tra lo zio, nonché il committente, e il pittore.
keywordsGiovan Battista Tiepolo; Pompeo Batoni; Brescia, painting of 18th century; church of Santa Maria della Pace; Verolanuova; basilica of San Lorenzo; Gambara family; Martinengo Colleoni di Pianezza family; Grimani family.Biografia dell'autoresalalaura@alice.it |
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