Il nodo San Fedele di Milano e la questione della produzione artistica dei gesuiti
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The paper aims at framing the new evidences on the 1622 celebrations for the canonization of St. Ignatius of Loyola and St. Francis Xavier inside the research on San Fedele church in Milan as a special case in the Jesuit art. the first phases of the construction of the church have fostered some discussions about the popular concept of pauperism, actually not applicable to the lavish Pellegrino tibaldi’s designs, and related artworks. the not less ambitious ephemeral works prepared in 1622 could recall another general category related to Jesuit art, that is the concepts of propaganda and the ‘corporate author’. this idea is useful to highlight the universal echoes of the celebrations, but the deep analysis of the events shows how important were the roots in the local society and artistic environment, and how wise were the managerial choices in order to exploit the celebrations to foster the completion of the interiors of the church, complying with the taste of the new century. therefore, some conclusions may be proposed about the ‘modo nostro’ topic, and the value of a micro-historical method.
L'articolo vuole inquadrare le nuove evidenze sui festeggiamenti del 1622 per la canonizzazione di Sant’Ignazio di Loyola e Francesco Saverio, all’interno delle ricerche sulla chiesa di San Fedele a Milano come caso speciale all’interno dell’arte della Compagnia di Gesù. Le prime fasi costruttive della chiesa alimentarono alcune discussioni sul popolare concetto di pauperismo, non applicabile ai pomposi disegni di Pellegrino Tibaldi, e alle connesse opere d’arte. I non meno ambiziosi apparati effimeri allestiti nel 1622 potrebbero richiamare un’altra categoria interpretativa generale connessa all’arte gesuitica, ovvero i concetti di propaganda e di corporate author. Questa idea è utile a far emergere gli echi universali, ma l’analisi approfondita degli eventi mostra quanto importanti fossero i radicamenti nella società e ambiente artistico locale, e quanto sagge fossero le scelte amministrative volte a sfruttare le celebrazioni per promuovere il completamento degli interni della chiesa, adeguandosi al gusto del nuovo secolo. Pertanto, alcune conclusioni possono essere proposte sul tema del ‘modo nostro’ e sul valore di un metodo microstorico. keywordsMilan, church of San Fedele; Jesuit art; pauperism; religious propaganda; Pellegrino tibaldi; Aurelio trezzi.Biografia dell'autorePolitecnico di Milano; stefano.dellatorre@polimi.it |
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