La Rotonda di Inverigo e alcuni appunti sull’attività del marchese architetto Luigi Cagnola
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The article examines the construction events of the so-called rotonda di Inverigo, an aristocratic villa that Marquis Luigi Cagnola acquired by inheritance from the previous Caravaggio owners and subjected to a ‘radical’ renovation, transforming it from 1813 into a sort of manifesto and spiritual testament of his activity as an architect. Contrary to what has hitherto been believed, Cagnola came into possession of the villa not in 1813, but in 1794, albeit only formally because he left it for over fifteen years in usufruct to a relative of his. It is illustrated, on the basis of 18th maps that are published here for the first time, what can be reconstructed of the layout of the complex before the intervention of the architect marquis, and an attempt is made, within the limits of what is possible, to highlight the chronology of the building site. Also discussed is the history of ownership transitions, the succession of protective measures, requisitions and dispersions of the furnishings until the end of World War II and the acquisition in 1950 by the “Federazione Pro Infanzia Mutilata” created by Don Carlo Gnocchi. All in the light of a more general reconsideration of Luigi Cagnola’s work and personality as is now made possible by an examination of his professional papers and family correspondence preserved in the State Archives in Varallo Sesia.
L’articolo esamina le vicende costruttive della cosiddetta Rotonda di Inverigo, la villa gentilizia che il marchese Luigi Cagnola acquisì per eredità dai precedenti proprietari Caravaggio e sottopose ad un’opera di radicale ristrutturazione, trasformandola a partire dal 1813 in una sorta di manifesto e testamento spirituale della sua attività di architetto. Contrariamente a quanto finora ritenuto, Cagnola entrò in possesso della villa non nel 1813, ma nel 1794, sia pure solo formalmente perché la lasciò per oltre una quindicina di anni in usufrutto ad una sua parente. Viene illustrato, sulla base di piante settecentesche che si pubblicano qui per la prima volta, quanto si può ricostruire dell’assetto del complesso prima dell’intervento del marchese architetto e di questo si cerca, nei limiti del possibile, di mettere in luce la cronologia del cantiere. Viene inoltre discussa la storia delle transizioni di proprietà, del succedersi di provvedimenti di tutela, delle requisizioni e delle dispersioni degli arredi fino al termine del Secondo conflitto mondiale e all’acquisizione nel 1950 da parte della “Fondazione Pro infanzia mutilata” creata da don Carlo Gnocchi. Il tutto alla luce di una riconsiderazione più generale dell’opera e della personalità di Luigi Cagnola quale è oggi resa possibile dall’esame delle sue carte professionali e della corrispondenza dei familiari conservate nell’Archivio di Stato di Varallo Sesia. keywordsLuigi Cagnola; Inverigo, villa La rotonda; Francesca d’Adda Salvaterra; Margherita Cagnola; Ambrogio Nava; Neoclassical architecture; Napoleonic Lombardy; Habsburg LombardyBiografia dell'autoregianluca.kannes@gmail.com |
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