Fugaci presenze padane in Liguria agli inizi del Cinquecento: antonio da Como e Filippo da Verona. Un dipinto inedito e un trittico problematico
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This study originates from analysis of a painting signed and dated by Antonius de Lario, a name that recalls the presence in Genoa of an altar painting attributed to Antonio da Como. Stylistic analysis seems to confirm identification between the “two”, not otherwise known painters, while iconographic reading allows us to discern an early orientation of Franciscan images towards a manifestation of devout, personal, mysticism. At the same time, it is observed that the increasingly influential brotherhood associations directed their preferences towards artists from the Po Valley, in accordance with the prevailing taste in Liguria at the beginning of the sixteenth century. these choices are at the origin of Antonio da Como’s activity (and of an even more mysterious Baptista de Cumo), as well as of the betterknown Filippo da Verona. Part of the argument is dedicated to the latter in order to support, through examination of the details, the attribution of several erratic tables preserved in a church in eastern Genoa, once also the site of a secular oratory.
Questo studio ha il suo avvio dal reperimento di una tavola datata e firmata da Antonius de Lario, nome che richiama la presenza a Genova di un dipinto d’altare assegnato ad Antonio da Como. L’analisi stilistica sembra confermare l’identificazione fra i ‘due’, non altrimenti conosciuti pittori, mentre la lettura iconografica permette di individuare il precoce orientarsi dell’immagine francescana verso manifestazioni di devoto, personale, misticismo. In parallelo si osserva come l’incidenza sempre maggiore delle associazioni confraternali indirizzi le preferenze degli associati per artisti di origine padana, in conformità al gusto imperante in Liguria agli inizi del Cinquecento e come tali scelte siano all’origine dell’attività di Antonio da Como (e di un ancor più misterioso Baptista de Cumo), così come del meglio noto Filippo da Verona. A quest’ultimo si dedica una parte dell’argomentazione per sostenere, attraverso la disanima dei dettagli, l’attribuzione di alcune tavole erratiche conservate presso una chiesa del Levante genovese, un tempo anch’essa sede di un oratorio laico.
keywordsVeneto and Lombard painters in Liguria, 16th century; Antonio da Como; Filippo da Verona; Genoa brotherhood associations; Franciscan iconography.Biografia dell'autoreAntonetta de Robertis: antonetta.derobertis@gmail.com |
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