La pala dell’Ascensione in San Salvatore a Pavia. Girolamo Dalla Valle Leoni (1530-1576) e la circolazione di artisti e modelli tra le abbazie cassinesi nel XVI secolo
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The altarpiece of the high altar in the abbey church of San Salvatore in Pavia, which depicts the Ascension of Christ, has remained anonymous until now. The composition is taken from the cartoon made in Raphael’s atelier for the tapestry of the Nuova Scuola series whit same subject. The author proposes, on stylistic comparisons, to identify the artist in the Piacenza painter Girolamo Dalla Valle Leoni, documented between 1546 and 1576 and linked to Bernardino Gatti and Bernardino Campi. By adding works located in the Piacenza area to the Leoni catalogue, the study contributes to the reconstruction, started only in recent times, of the artistic career of this petit-maître. Leoni’s activity for the abbeys of San Sisto in Piacenza, San Colombano in Bobbio, and San Salvatore in Pavia also attests the continuation in the second half of the sixteenth century both of an artistic network connecting the Padan monasteries belonging to the Cassinese Congregation, and of a predilection for figurative and stylistic models stemming from Rome and particularly from Raphael’s entourage.
L’articolo prende in esame la pala dell’altare maggiore della chiesa abbaziale di San Salvatore a Pavia, rimasta finora anonima, che raffigura l’Ascensione di Cristo.La composizione è tratta dal cartone realizzato nell’atelier di Raffaello per l’arazzo del medesimo soggetto della serie della Scuola Nuova. Sulla base di raffronti stilistici, si propone di individuare l’autore del dipinto nel pittore piacentino Girolamo Dalla Valle Leoni, documentato tra il 1546 e il 1576 e legato alle figure di Bernardino Gatti e Bernardino Campi. Attraverso l’aggiunta al catalogo di Leoni di ulteriori opere collocate nel piacentino, lo studio contribuisce alla ricostruzione, avviata solo in tempi recenti, del percorso artistico di questo petit-maître. L’attività di Leoni per le abbazie di San Sisto a Piacenza, San Colombano a Bobbio e San Salvatore a Pavia attesta, inoltre, il perdurare nella seconda metà del XVI secolo di una ‘rete’ artistica cassinese tesa tra i cenobi padani afferenti alla Congregazione Cassinese e di una predilezione per i modelli figurativi e stilistici di ambito romano e segnatamente raffaellesco. keywordsPavia, church of San Salvatore; Cassinese Congregation; circulation of iconographic models; artists mobility; Girolamo Dalla Valle Leoni; Bernardino Gatti; Ziliolo da Mezzano; Raphael; Nuova Scuola tapestriesBiografia dell'autoreAlta Scuola Impresa e Società, Università Cattolica del Sacro Cuore; andrea.sartori1@unicatt.it |
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